mercoledì 23 dicembre 2009

MagnaBiologico

Il BistrotBio è in un bel posto, immerso nel Parco Regionale della Valle dei Casali, è come stare in campagna, ma a Roma: in Via del Casaletto 400, sopra Monteverde.

Eravamo due, abbiamo preso 2 primi, 1 secondo, 1 contorno, 2 dolci, acqua e vino. Il conto è stato nella norma per roma (70€) ma ciò che si apprezza qui è che sia tutto assolutamente biologico, anche il vino.

I primi erano:
- tagliolini (me pare) con carciofi su fonduta al pecorino fresco (buoni,interessante la fonduta di pecorino che oltre a condire fa da base alla pasta così come l'accostamento col carciofo... essendo io goloso, avrei amato qualche pezzo di carciofo in più);
- rigatino senese con broccoletti e lenticchia rossa (buono ma meno buono dei tagliolini, probabilmente -per il nostro gusto- manca qualcosa che faccia legare bene gli altri ingredienti);
- tagliata di manzo scottata (buona, non troppo cotta) e cicoria;
- creme brulee alla scorza d'arancia (buona) e tiramisù al bicchiere (molto buono);
- l'acqua è quella a KM-ZERO, ossia quella depurata al rubinetto e eventualmente gasificata;
- il vino era un bianco, un Canthus, buono, un po fruttato, ho molto apprezzato il fatto di riuscire a bere uu buon vino con uva bio, perchè, almeno di solito, la biologicità dell'uva non sempre si sposa con un gusto all'altezza... benchè chi ci ha servito ci abbia spiegato che negli ultimi anni c'è stata una ricerca e un miglioramento netto nel campo.

Apprezzabile, oltre al locale in se che è carino, è il parcheggio facile. D'estate, infine, dev'esser spettacolare, avendo la possibilità di mangiare in giardino, tra gli alberi. Da provare sono anche i salumi di cinta senese, che ho apprezzato in un precedente passaggio.

Bistrot Biologico - Casa del Parco
Via del Casaletto 400 (Monteverde)
tel. 06.45476909
Aperto solo a cena dal martedì al sabato e solo a pranzo la domenica
Il sito ufficiale e un articolo del Corriere

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martedì 1 dicembre 2009

Pistoia, osteria a Roma

Pranzo infrasettimanale per caso a Monteverde, e pensando e ripensando ci siamo detti: ma perchè non proviamo finalmente la nuova Osteria Pistoia, che c'ha pure lo sconto del 15% a pranzo?

Ed eccoci qua: non a Pistoia, ma nella piazza della Madonna della Salette dietro al mercato di San Giovanni di Dio... amen! Alessandro Pistoia ha creato uno splendido locale dal sapore di bistrot parigino, con le ampie vetrate che danno sulla strada, i tavolini nella piazza, le mattonelle bianche all'interno e ovviamente la lavagna coi piatti e i vini del giorno!



Il menu varia spesso: noi abbiamo provato come primo i tagliolini al pesto di borragine, pinoli e pistacchi (sublimi, niente altro da dire) e gli gnocchi di patata rossa col sugo di coda (ottimo), per contorno (i secondi non ci ispiravano, ma non temete, ci rifaremo!) dei sorprendenti cardi con pomodoro e pecorino e infine come dolce dei meravigliosi cremosi di pistacchio, che sembrano mousse ma (dice) li fanno come il tiramisù... il tutto annaffiato da un bicchiere di bianco siciliano e accompagnato da un buon pane.

Pagati 40 euri tondi tondi, e per gli aggettivi spesi senza risparmio potete capire che li vale tutti, sia per il cibo che per l'ambiente e la gentilezza del proprietario :-)

Osteria Pistoia
Piazza Madonna della Salette 13 (Monteverde)
Tel. 06.58203381
Sempre aperto tranne lunedì a pranzo
NB: a pranzo sconto del 15% da martedì a venerdì
Il sito ufficiale

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mercoledì 11 novembre 2009

Open Baladin

Lunedì sera, io e l'amico Marco andiamo al nuovissimo Open Baladin ("baladén" alla francese, perchè vuol dire "cantastorie"), ennesima idea dell'ormai famoso Teo Musso. Io ero speranzoso avendone letto un po', Marco sospettoso visto che di norma la qualità dei locali intorno a Campo de Fiori non è eccelsa.



Il locale è carino, ben ristrutturato, con un offerta di birra artigianale fantasmagorica: 38 spine 38 sempre disponibili (le birre cambiano anche durante la serata) e un numero imprecisato e imprecisabile di bottiglie. Prezzi della spina che vanno bene, tra 4€ e 5€.



Ci siamo fatti consigliare nella scelta da Paolo (il coordinatore dei luoghi). Il primo giro le richieste erano per me una bianca aromatica e per marco una birra non amara, ci ha portato due Baladin, la sua credo fosse la Super (ottima, con una serie di sapori caldi che si susseguivano, non eccessivamente fredda né eccessivamente gasata) e a me una bianca fruttata (buona soprattutto in relazione alle bianche che si bevono in giro).

Secondo giro, ci siamo fidati di Paolo: a me una bruna di natale barricata. Arrivando dalla bianca all'inizio è solo amara (gusto che a me non piace) ma poi ti si apre una serie di sapori in bocca, si sente la frutta secca, mai sapori troppo forti ma ottimo risultato. La sua era una rossa o una ambrata forse anche lei di natale forse no, buona, un po + forte della Super, mi pare 11 gradi, non essendo un intenditore direi che stava sulla stessa linea della precedente con però sapori più maturi, come la differenza tra il vino giovane e quello + invecchiato.



Terzo giro, che ha avuto bisogno, per esser sorretto, di un crostino speck e stracchino, per fortuna sono 2 pezzi di pane, uno cadacranio :-) Dicevo, terzo giro, ancora una ambrata e una bruna, molto buone, forse la bruna è di natale ma non so altro. A fine serata abbiamo speso una trentina di euri, che va bene e siamo usciti veramente contenti.

Open Baladin
Via degli Specchi, 6 (via Arenula)
apre dalle ore 18
tel. 06 6838989
Il sito ufficiale, un video e qualche recensione in rete.

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lunedì 19 ottobre 2009

Addio a Felice Trivelloni

E' morto Felice, l'inventore dell'omonima trattoria di Testaccio famosa per la cacio&pepe e per rifiutare l'ingresso a chi non gli andava a genio... Quasi 90enne, aveva lasciato ormai da anni la gestione del locale, cambiato completamente rispetto ai suoi tempi per quanto riguarda l'ambiente, ma non per la cucina, rimasta fedele alla tradizione della cucina romana. Avendo avuto la fortuna di mangiarci in entrambe le versioni, mi rimane nel cuore la semplicità del vecchio Felice, con i vetri smerigliati, i cartellini "occupato" sui tavoli riservati ai testaccini, e il caffè portato dal bar di fronte alla strada. Oggi è uno dei migliori ristoranti di Roma, e tra cacio&pepe e tiramisù al bicchiere vale una visita, nonostante il recente spinoff di Flavio al Velavevodetto.

Benigni, cliente da tempo quando non era ancora famoso, ha scritto: «Felice è un uomo onesto, bravo e giusto/ e quando morirà (a tutti tocca)/ ci sarà in Paradiso un gran trambusto/ Pure gli angeli perderan la brocca/ Cristo lo accoglierà con grande gusto/ Lo abbraccerà con l’acquolina in bocca/ e gli dirà, in mezzo a quel presepe/ “E vai Felì, facce ‘na cacio e pepe!»

Ne ha parlato il Messaggero, Bonilli sul Papero Giallo (in entrambi i casi leggete i commenti, molto toccanti) e il blog Dissapore

mercoledì 2 settembre 2009

L'estate sta finendo...

Titolo scontato (mitici Righeira!) per un post scontato, con i 2 posti preferiti durante le vacanze, ma totalmente diversi tra loro: uno possibile meta del weekend e l'altro da affrontare durante le vacanze estive, uno nella ridente (!) Ciociaria e l'altro all'estremità orientale dell'Italia, uno dedicato ai sapori della montagna e l'altro esclusivamente di pesce, uno arredato come una taverna medievale e l'altro come una tavola calda... solo il prezzo li accomuna: con 20 euri mangiate in entrambi fino a scoppiare!!

A Fumone, bel borgo ciociaro dominato dal castello che fumava per avvisare dei pericoli, e che è stato la prigione di Papa Celestino V, appena entrati si trova questa trattoria a menu fisso e aspetto medievale, con i camerieri vestiti in maniera tradizionale e con le cioce, il ragazzino che suona la fisarmonica e la cucina casareccia e abbondante. Arriva tutto in sequenza, senza fare altro che aprire e chiudere ritmicamente la mandibola: antipasto di salumi e formaggi, pastasciutta fatta in casa, maltagliati e fagioli, arrosto misto, insalata o patate, nonchè le ciambelline da intingere nel vino (quest'ultimo è peraltro l'unica nota dolente del posto). Se ce la fate, poco più avanti c'è un fornaio che sforna splendidi biscottoni con vari gusti!

La Taverna del Barone
via del Ponte, 4 - Fumone (FR)
tel. 0775 49655
chiuso lunedì
sito web

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A Castro, cittadina fortificata nel Salento poco più a sud di Otranto, affacciata su uno splendido mare scoglioso, c'è da un paio di anni una "friggitoria" che a dispetto del nome in realtà è una pescheria che oltre a vendere direttamente pesce e frutti di mare ha creato una tavola calda dove mangiare i prodotti comodamente seduti in mezzo a ulivi e fichidindia, ovviamente a prezzi irraggiungibili per ogni possibile alternativa romana :-( Si arriva, si parcheggia, si scrive su un foglietto la comanda, si paga, si attende il proprio numero, si porta il vassoio nella zona predisposta, si mangia, si riparte. Che ve lo dico a fare: grande assortimento di frutti di mare (ricci, fasolari, ostriche, cozze), ottimi primi (riso e cozze o lasagna di mare), pesce spada, frittura, alici marinate ecc. ecc. E se volete strafare ci sono le bottiglie di vino di Albano Carrisi!

L'Isola del Sole
via Panoramica (litoranea per Leuca) - Castro (LE)

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martedì 21 luglio 2009

Prossima fermata: Shawarma Station

Un po' di anni fa, quando avevo voglia di mangiare un bel kebab (o döner, o shawarma), dovevo aspettare di rientrare in Germania, paese che si dice abbia dato i natali al panino così come lo conosciamo noi (i turchi di Berlin Kreuzberg). Da un po' di tempo a questa parte invece lo spiedo rotante è riuscito anche ad imporrsi nel panorama culinario italiano il quale, a causa della sua forte tradizione e grande varietà, è più ostico quando si tratta di dover accogliere gusti e pietanze estranee alla dieta mediterranea nostrana.

Ad ogni modo, che piaccia o non piaccia ai tradizionalisti italici, la quantità di kebabbari a Roma è esplosa ed è possibile trovarne uno quasi ad ogni angolo della città, spesso integrati nelle tradizionali pizzerie al taglio. Molti di noi hanno quindi un kebabbaro di riferimento, ritenuto, a torto o a ragione, "il migliore" della città", ma visto il quadro decisamente disorientante, noi della "sezione internazionale e multiculturale" di Magnaroma non vogliamo lasciar soli i nostri lettori e intendiamo fornire un'altra delle nostre solite indicazioni doc.

Trattasi di Shawarma Station, take away libanese in pieno centro nelle immediate vicinanze di Santa Maria Maggiore. Menù ricco e variegato che vede ovviamente la presenza del shawarma (nel piatto oppure arrotolato nella tradizionale piadina araba), degli falafel e del hummus, così come di tante altre cose (buone) di cui ignoriamo il nome, come per esempio uno spezzatino di fegato che non abbiamo ancora assaggiato, del riso speziato con mandorle, rotoli di foglie di vite ripiene nonché il classico pollo arrosto e patatine fritte.

Pietanze decisamente abbondanti e saporite e prezzi assolutamente accesibili e competitivi. Il locale è molto semplice: un lungo bancone all'ingresso, gestori molto cortesi e simpatici (se state in fila e siete fortunati vi offrono un falafel per ingannare l'attesa), clientela molto variopinta che vede la presenza di arabi vari, turisti americani e romani stanchi della solita pizzetta, e una volta superato l'ingresso si trova una sala con alcuni tavoli e posti a sedere.

Ah, se in queste serate calde d'estate pensate di rinfrescarvi accompagnando lo shawarma con una bella birra, attenzione: il locale è rigorosamente no alcohol! In alternativa optate per l'Ayran, la tradizionale bevanda allo yogurt. Inshallah!

Shawarma Station
Via Merulana 271 (S. Maria Maggiore)
Tel.: 06/4881216

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Il Cortile del Politecnico

Haloa a tutti dal giovane collaboratoe free-lance Gio'. Qualche tempo fa son andato a vedermi un film al Cinema Fandango e uscendo avevo una gran fame, anzi avevamo un gran fame, essendo con me la mia bella compagna bionda.

Vabbè famola più breve, se siete andati al cinema sapete che nel cortile c'è un piccolo ristorante/bistrò che l'estate mette i tavolini fuori, sennò come riferimento, stiamo parlando del quartiere Flaminio e della strada in cui c'è anche il ristorante Tiepolo, anche chiamato "La Patata" per la frequenza di questo piatto nei suoi piatti (.... oggi mi si deve seguire... ci siete?).

L'entrata è piuttosto nascosta, infatti si entra dal passo carrabile d'accesso al cortile, per poi accedere al cortile vero e proprio, in cui c'è una palestra, gli ufficio di fandango roma, il cinema e, sotto la frasca verde piccola, il nostro bistrot. In ogni caso eravamo 2, abbiam mangiato [fortuna che c'ho il suggeritore...] fiori di zucca ripieni al forno (così così), torta di scarola (buona) e polpettine al curry con riso e verdure (buona), una boccia d'acqua, un bicchiere di bianco, totale 31,5€.

Questo posto è carino, semplice, serve soprattutto piatti pronti che vengono riscaldati [tipo lasagne, pasta al forno, torte salate] ma anche preparati sul momento oltre a salumi e formaggi e può essere una valida alternativa alle poche offerte di quella zona, soprattutto quando, per esempio, si esce affamati dallo spettacolo all'Auditorium.

Bistrot Il Cortile Del Politecnico
Via G.B. Tiepolo 13/a (Flaminio)
Tel. 06.3224005

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lunedì 20 luglio 2009

Aggiornamenti e conferme

Ehilà, cari lettori, sotto la cappa afosa che incombe sulla Capitale, ma che non impedisce che all'una il Raccordo sia intasato (ma dove va la gggente?), stavolta c'è solo la forza di un rapido aggiornamento e alcune conferme.

Giovedì sera cena sotto la veranda da Roberto er Laziale, che nonostante il nome suoni quasi come un insulto (e nonostante che sul biglietto da visita ci sia scritto "Da Carlo"...) si conferma un'ottima trattoria, compreso il cameriere albanese che dice di essere marchigiano (e forse lo è) e che scherza con tutti e soprattutto con le ragazze (capirai, al tavolo c'era una spagnola e una calabrese!). Vabbè, in sostanza i primi sono strepitosi e abbondanti (carbonara, amatriciana, cacio&pepe, pesce), ottimi gli involtini tra i secondi di carne (fatti alla perfezione), ma dimenticabile la frittura di pesce poco croccante. Il conto sui 17 euri a testa, ci si può stare. Aggiornamento importante: il numero di telefono è 333.4108829 oppure 338.9934188, cancellate il vecchio numero fisso a cui ora risponde un rozzo individuo che s'è scocciato di dire sempre "no, non è la trattoria"... L'indirizzo come ovvio via dell'Acqua Bullicante 106, a fianco del distributore IP (non c'è insegna, ovvio).

Il sabato precedente pranzo familiare all'Osteria Fontana Candida, un posto decisamente da consigliare: prezzi equi (circa 30 euri cadauno), servizio attento, vini del territorio con ricarichi onestissimi, proprietario arrivato al tavolo che si è messo a parlare con noi, cucina elaborata ma non eccessiva e comunque sempre legata al territorio (per esempio, il risotto con le erbette coltivate nell'orto), carta dei caffè e dei té per completare il pasto... Promosso!

Qualche giorno fa il nostro collaboratore free-lance Giò è tornato alle Quattro Monete e ha descritto positivamente la sua esperienza marinara a Centocelle: antipasti cotti, lasagna di pesce, gnocchi con arancia e gamberi, linguine con gamberetti e pachino, frittura, pezzogna, 2 bocce di vino della casa, 2 tiramisù. Risultato? 30 euri precisi precisi a testa, e tutti contenti!

giovedì 9 luglio 2009

Cena da Mamma Angelina

Mamma Angelina, consigliato dal Gambero Rosso (35€ cadacranio vini esclusi, alto rapporto qualità prezzo) e... da MagnaRoma!

Eravamo in 2. Abbiamo bevuto acqua e un vino bianco (Pigato, 15€). Abbiamo mangiato, condividendo tutto: insalata di mare (buona), orecchiette vongole bottarga e cicoria di mare (molto buone) e gamberoni alla catalana -gamberoni bolliti con pomodori, carotine e cipolla rossa crudi- (Molto molto buoni) e due gelati semiartigianali (senza infamia e senza lode). Il servizio, benchè funzionale, forse potrebbe esser migliorato: 20 minuti di attesa prima dell'arrivo del primo cameriere, arrivo del secondo mentre mangiavamo il primo, vino versato senza esser assaggiato. Prezzo finale 66 euri, siam usciti contenti.

Eravamo all'interno, tipico interno "migliorato", con legno alle pareti, ma struttura da ristorante che "non se la tira" o quantomeno "non se la tirava". Commensali di tutti i tipi: dalla famiglia con nipoti rasta (pagava la nonnetta sprint) a coppie giovani in jeans, a 60enni con lei con gonna minitubino, abbronzatissima e labbra rifatte. Questo ci è piaciuto, il "mischiaggio" dei generi. Un posto in cui tornare, magari con qualche amico gourmet.

Mamma Angelina
Via Arrigo Boito, 65 (Quartiere Africano)
tel. 06.8608928

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domenica 21 giugno 2009

Kalapà, ancora Grecia al Pigneto

Il Pigneto, quartiere di Roma "di tendenza" e dove si può uscire senza essere sommersi dai turisti, conferma la sua vocazione ellenica con la recente apertura di un secondo ristorante greco. Dell'Egeo abbiamo già parlato, e quindi oggi rivolgiamo la nostra attenzione al "Kalapà", take away greco che in particolare fa del "kumpir" la sua bandiera. Il kumpir è una patata fatta al forno, spaccata in due e ripiena con svariati ingredienti (la volete con il prosciutto, il gorgonzola, la mozzarella, il ragù, la pancetta, i funghi, le zucchine, le olive greche o addirittura con tutto quanto insieme? Boh, fate voi!).

Al Kalapà è ovviamente possibile mangiare anche altre cose oltre alle patate (son greci, mica tedeschi!), come per esempio l'insalata greca (pomodori, feta, cetrioli, cipolle e olive greche), i Dolmadakia (involtini in foglie di vite), dei saporiti panini-pita col pollo, col maiale o vegetariano e degli ottimi spiedini sempre con pollo, maiale o al formaggio. Da non dimenticare i dolci, un pò tutti alla base di yogurt e tra cui segnaliamo, in particolare, la mela con yogurt greco e cannella. Da bere invece birre e vini ellenici e ovviamente l'immancabile ouzo.

Prezzi da take away: il kumpir, a seconda del condimento, attorno ai 5 euri, i panini 3 euro e 50 mentre un piatto con spiedini costa 5 euri e 50. Le porzioni sono normali, non da grande abbuffata ma comunque sufficienti per placare la fame di Grecia e vacanze.

Il Kalapà si trova in pieno Pigneto, vicino all'isola pedonale e non lontano dal Nuovo Cinema Aquila, e quindi si offre in particolare per un veloce e gustoso snack ante cinema. Sul sito internet del Kalapà è possibile visionare l'interno menù e, se siete in cerca di lavoro, richiedere informazioni per aprire in franchising un vostro Kalapà tutto personale. Mica male come idea, no?

Kalapà
Via Ascoli Piceno, 17 A/B (Pigneto)
Tel.: 0683081997
sito ufficiale

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venerdì 19 giugno 2009

Il Gelsomino

Mercoledì sera, per festeggiare il compleanno di CicerEolico35 con la banda di Kremlin, Daddy ha proposto un frugale desinare nella sua trattoria di fiducia vicino casa, raccontandoci di quando vedeva le partite di CoppaCampioni (allora si chiamava così...) su Canale5 alla tv del locale, assistendo alle scenate tra il proprietario e la moglie. Trattasi dell'Osteria del Gelsomino, su una piccola strada parallela di via Gregorio VII, in un edificio d'epoca che (sembra) fosse una vecchia stalla. Peraltro il Cavoletto già c'era passata, bloggando sul suo carattere familiare e semplice, in omaggio al motto "Nun ce stanno congelatori, la spesa la famo tutti li giorni!" che campeggia su bigliettini e web.



Vabbè, detto questo ci siamo accomodati (in 4, c'era anche AliNail) dietro al tavolo dove il proprietario mangiava con altri commensali e a fianco del tavolo dove un barboncino extralarge terrorizzava il povero CicerEolico35 con il suo muso supplichevole di avanzi. La cameriera straniera (ma non siamo riusciti a capire l'origine, forse le Far Oer o Guadalupe) ha preso gentilmente nota delle nostre richieste iniziali (2 antipasti, 4 bruschette, 2 gricie e 2 carbonare) innaffiate da un vino sfuso che ha vissuto giorni migliori. Il cibo invece è stato di nostro gradimento, sia per i salumi dell'antipasto (buona finocchiona), le bruschette ben condite, e i primi della tradizione romana. A seguire polpette (senza infamia senza lode), friggitelli e verdure varie, senza tralasciare 4 cremosi tiramisù appena fatti. Il conto ha scucito 22 euri cadauno, ben spesi. E bravo Daddy! E auguri eolici a Cicer!!

Vecchia Osteria del Gelsomino
Via del Gelsomino, 68 (Gregorio VII)
Tel. 06 630750 - 335 8150837
chiuso domenica
sito ufficiale

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domenica 29 marzo 2009

Un po' di Grecia al Pigneto

L'estate è ancora lontana, ma la stanchezza e la voglia di vacanze iniziano già a farsi sentire. Una delle mete più gettonate, specie dagli amanti del mare, è sicuramente la Grecia. Grande patrimonio culturale, isole stupende, gente cordiale e - per quanto ci compete - un'ottima cucina mediterranea. Però appunto, vacanze lontane e quindi tocca inventarsi qualcosa. Per quanto riguarda la voglia di Grecia si possono fare sostanzialmente due cose: rimanere a casa a guardare Mediterraneo in dvd oppure recarsi al Pigneto e andare a mangiare al ristorante greco "Egeo".

Lì infatti è possibile assaggiare la Moussaka (pasticcio di melanzane), il Ghiros (kebab greco), i Keftedes (polpettine fritte di carne o di legumi), i Dolmades (riso avvolte nelle foglie di vite), la caprese greca (pomodori e formaggio feta) e tante altre cose ancora, il tutto ovviamente accompagnato da del vino greco e preceduto da un bicchierino di Ouzo (liquore all'anice), con il quale i titolari dell'Egeo danno il benvenuto a chi arriva.



Per chi va la prima volta e non conosce la cucina greca, consigliamo l'ordinazione di un piatto misto (bisogna essere in due, 12 Euro a testa), che offre un assaggio delle varie specialità greche. Un must è poi la pita (pane greco) e l'ottima crema di sesamo. Per quanto riguarda il vino potete tranquillamente prendere quello della casa, che è buono e scende bene. Ottimi anche i dolci, tra cui dei yogurt con nocciole e miele veramente squisiti.

L'Egeo è aperto tutti i giorni tranne la domenica e la spesa media è di circa 15-20 Euro a testa (bevande incluse). Il locale è abbastanza ampio (ma ben frequentato nei weekend, meglio prenotare) e vede anche la presenza di un piccolo palco, sul quale il venerdì ed il sabato si esibiscono musicisti di musica greca tradizionale. Attenzione però, i gestori ed i camerieri - gentilissimi - non esitano ad invitare i clienti a fare qualche passo di sirtaki. καλή όρεξη (buon appetito)!

Taberna greca "Egeo"
Via Augusto Dulceri, 99 (Pigneto)
Tel.: 06 273807
sito ufficiale

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lunedì 23 marzo 2009

Sostiene il New York Times...

Wonderful! Noi e il NYT sembra che abbiamo gli stessi gusti gastronomici (anche se la nostra sede non è stata disegnata da Renzo Piano ma da Enzo er porchettaro), visto che Felice viene considerata la migliore trattoria romana secondo il loro corrispondente (a pag. 2). Vengono poi citati altri posti più accattivanti per turisti, ma anche Qui se Magna al Pigneto (ignorando invece il dirimpettaio Domenico er Guercio e i suoi gnocchi). Fin qui non ci sarebbe nulla di strano, ma la sorpresa viene da una recensione fatta da un americano sfuggita a romani come noi: i "Due ciccioni" a Trastevere... Qualcuno ne sa qualcosa in più? Ne parlano quasi solo gli stranieri, ma il cane Aldo che scodinzola per la sala deve essere imperdibile: chi viene a provarlo??

domenica 15 marzo 2009

Felice regna su Roma

Se qualcuno mi chiede qual è la migliore trattoria di Roma, la risposta è scontata: da Felice a Testaccio, non ci sono santi! E' vero che l'assenza del vecchio Felice Trivelloni ha reso il locale più fighetto e non c'è più il tavolo riservato ai testaccini, e soprattutto manca la selezione all'ingresso (rigorosamente secondo l'estro e l'empatia di Felice stesso) che mi ha sempre intimorito... ma per 35 euri cadauno non c'è in città un posto dove si mangiano meglio i piatti della tradizione romana!! Soddisfatti o rimborsati ;-)



Ne abbiamo già parlato, ma un bis si imponeva... Domenica a pranzo in 4, con parcheggio giusto di fronte al locale, senza antipasto per non rovinarci l'appetito (eh già), tra i primi abbiamo scelto 2 stratosferiche cacio&pepe con cremina densa al punto giusto mescolata lì per lì dall'esperto cameriere (vedasi foto), più i ravioli alla felice (pachino, spezie, ricotta salata, ricotta normale), più le tagliatelle ai carciofi.



Poi i secondi: involtone al sugo degno dei ricordi delle massaie anni 50, maialino al forno, costolette panate di abbacchio con carciofi pastellati e fritti da urlo (e a me non piacciono i carciofi...).



Infine i dolci, anzi IL dolce: l'imprescindibile e immarcescibile tiramisù al bicchiere, col caffè che aspetta il cucchiaio proprio in fondo al bicchiere, dopo avere assaporato crema+cioccolato fusi in una consistenza perfetta (vedasi foto prima e dopo).



Il prezzo di 35 euri si intende vini esclusi (ma per soli 16 euri c'è già un eccellente Shiraz laziale) e grappe escluse (la lista dei distillati è notevole), diciamo solo lo stretto indispensabile ;-) Che dire di più? Non è certo una scoperta del blog, già SlowFood e GamberoRosso l'hanno osannato, e la prenotazione è ormai necessaria in qualunque giorno, ma ne vale assolutamente la pena.

Da Felice
via Mastro Giorgio, 29 (Testaccio)
tel. 06 5746800
aperto a pranzo e cena, chiuso domenica sera
sito ufficiale col menu
una descrizione + un'altra ancora + una terza

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lunedì 2 marzo 2009

Enzo alle Frattocchie

Se vi formalizzate per un calendario della buonanima del Ventennio appeso alla parete, o per un gagliardetto della Lazio in bella vista (ma qui siamo già in provincia, è comprensibile...), allora non entrate qui e non continuate a leggere.



Ma se quello che vi spinge alle Frattocchie, sulla Nettunense, è solo una sana e irrefrenabile voglia di porchetta, questa è la fraschetta giusta per voi, annunciata da una vetrina frigo con la porchetta in tutto il suo splendore a bordo strada: pochi tavoli in legno con tovaglia di carta (da condividere con altri avventori secondo l'affollamento), porchetta deliziosa e abbondante servita con pane di Lariano, mozzarella di bufala campana (l'unico prodotto non castellano, a detta dei gestori, che quasi se ne scusano), formaggi e salumi locali, vino dei Castelli, ciambelline al vino e... gazzosa Egeria!!



Il conto è di una decina di euri a testa, per un pranzo più che abbondante. Volendo, si può anche comprare il pane da portare via. Imperdibile e consigliato, ma non troppo, che poi si riempie :-(

Da Enzo
Via Nettunense, 101 - Frattocchie
(venendo da Roma, sulla sinistra subito dopo il segnale di fine abitato)
Sempre aperto, fino alle 20 circa

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lunedì 16 febbraio 2009

Al Flaminio per il "Sei Nazioni" di rugby

Domenica allo stadio Flaminio per il 6 nazioni di rugby, al gelo in curva sud guardando una partita deprimente e gli irlandesi in festa (peraltro ubriachi già al fischio di inizio, come tradizione), un tizio seduto una fila sotto ha chiesto al mio vicino di posto dove andare a mangiare dopo la partita... io ho preso la palla (ovale) al balzo (drop) e ho propagandato subito questo blog, promettendo una rapida ricognizione del mio ambito database per vedere cosa offre il quartiere... ed ecco il risultato della query, a disposizione dei tifosi per i prossimi match contro Galles e Francia!




Spuntino veloce con pizza, fritti e dolci siciliani: Mondo Arancina, via Flaminia 42 (sempre aperto)

Pizzeria romana vecchio stile: Il Buchetto, via Flaminia 119 (chiuso martedì)

Trattoria spartana con vista bocce: Circolo Bocciofilo Flaminio, via Flaminia 86 (chiuso lunedì)

Trattoria segnalata da Slowfood e GamberoRosso: Lo Sgobbone da Pippo, via dei Podesti 8 (chiuso domenica)

Bistrot di stile nordeuropeo famoso per le patate al cartoccio: Tiepolo, via Tiepolo 3 (sempre aperto)


Aspettiamo commenti dei rugbisti italiani e stranieri ;-)

venerdì 30 gennaio 2009

Hang Zhou

Mia prima recensione. ;)
Ieri in tre siamo andati da Hang Zhou, consigliatomi come ottimo risto cinese.



Unica nota negativa è che arrivando dai il nome e aspetti che si liberi un posto. Noi siam arrivati alle 20.15 e 25 minuti dopo eravamo seduti, devo dire che verso le 21 fuori ci saranno state 25 persone, insomma il luogo è conosciuto ed apprezzato. All'interno oltre all'immancabile tavolo tondo con il gira pietanze in mezzo, gli altri tavoli son normali; alle pareti tantissime foto di persone famose abbracciate alla caposala che sfoggia cappelli fantasiosi.



Abbiamo preso: 1 porzione [4 pezzi] di ravioli alle verdure al vapore e una alla carne alla piastra, riso rosso ai gamberi, riso nero (riso venere) alle verdure, vermicelli di riso a non me lo ricordo, anatra all'erba cipollina, anatra all'arancia, pollo ai pinoli, 1gelato fritto flambato e 1altro dolce al vapore. 1 H20 e una birra cinese, 2 the al gelsomino e 1 wisky (quest'ultimo non l'ho preso io ma una delle mie due amiche).

Abbiam speso 75 leuri e siam usciti, dopo 2 ore e mezza, contenti. Particolarmente buoni: riso rosso ai gamberi, riso nero alle verdure, anatra all'erba cipollina. Si capisce che le materie prime sono di migliore qualità rispetto alla norma dei risto cinesi e anche la preparazione sembra accurata. Il cibo non mi è sembrato pesante, insomma non sono tornato a casa con il peso sullo stomaco e abbiamo mangiato antipasto, primo, secondo e dolce.

Certo abbiamo anche chiaccherato un sacco, il tempo è passato piacevole, anche perchè tutto sommato la sala non è molto rumorosa. Ci ha fatto ridere dover chiedere che ci facessero la ricevuta (invece del prezzo indicato dietro al bigliettino della comanda), soprattutto perchè al muro c'è anche la foto di Visco abbarcciato alla caposala Sonia. Anche mangiando un po meno, un posto in cui mangiare bene senza spendere cifre astronomiche. Tra l'altro è sulla guida del GamberoRosso.

Hang Zhou
Via di San Martino ai Monti, 33c (via Merulana)
Tel. 06.48.72.732
Sempre aperto a mezzogiorno e sera
2 recensioni: Cavoletto e RomaGourmet

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martedì 20 gennaio 2009

Osteria Fontana Candida

Al casello di Monte Porzio dell'A1 diramazione Roma Sud, girate a sinistra e la trovate immediatamente lì, accanto ai vigneti della cantina Fontana Candida: è l'Osteria omonima, segnalata dalla guida Slowfood e omaggiata di ben 2 gamberi dalla guida dell'omonimo crostaceo rosso. Il proprietario è lo stesso della Torre a Fiuggi, ma il conto salato e la cucina creativa ci aveva no sempre tenuto alla larga nonostante le frequenti frequentazioni fiuggine. Ora invece questo locale è più economico e tradizionale come cucina, e l'occasione perfetta per il mio compleanno.

Come antipasti rotolini di verza in salsa di tartufo, come primi cacio&pepe e spaghettoni baccalà&pecorino, come secondo rombo in crosta di zucchine, come dolce tortino di ricotta e cioccolato, il tutto accompagnato da una mezza bottiglia (che tristezza...) di rosso locale a 5 euri 5 (ma con molte bottiglie a 10-15 euri, una rarità!) e da un servizio cortese e attento, compreso il proprietario che ogni tanto veniva a chiedere come andava. Ottima serata, a 35 euri a persona si può fare, nonostante non sia trucido come piace ai molti frequentatori di questo blog ;-)

Osteria Fontana Candida
Via Fontana Candida, 5 (casello A1 Monte Porzio)
Tel. 06.9449030
Chiuso domenica sera e lunedì
sito ufficiale

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mercoledì 7 gennaio 2009

Magnaroma on the road: La Bombeta a Barcellona


Periodo di Feste, periodo di viaggi. Quest'anno, oltre al classico rientro in Germany, ho colto l'occasione del Capodanno per andare a trovare un mio caro amico che vive a Barcellona. La capitale della Catalona è ormai una meta fissa dei viaggiatori italici (tant'è vero che il nostro Federico ha pubblicato una Google Maps e una guida personale entrambe dedicate alla cucina e alla vita barcellonese), ma io devo confessare che la mia conoscenza della cultura iberica si limita alle cassette di Julio Iglesias nell'auto di mio padre quando ero ragazzino e ai gol di Raul & Co. che hanno affondato la nostra Nazionale agli ultimi europei.



Insomma, abbastanza a digiuno per quanto riguarda i cugini iberici, digiuno che però è stato subito interrotto non appena ho messo piede in città. No, non tanto per la visita al Museo Picasso, per la Sagrada Familia o per le meravigliose facciate degli edifici di Gaudì, bensì soprattutto per il mio primo approccio con l'affascinante mondo delle tapas!



Rimando a Wikipedia per la spiegazione sulle origini delle tapas e vi segnalo subito un posto dove - come da nostra missione - si mangia e si beve bene (in questo caso le tapas ed il vino tinto) spendendo una cifra ragionevole. Trattasi del locale "La Bombeta" situato nel quartiere Barceloneta.



Il locale è semplice, una taverna un po' rielaborata frequentata da turisti ma anche da persone del luogo. La specialità della Bombeta sono le bombas, una specie di crocchette a palletta con ripieno di patate speziate e pezzetti di pancetta, condite con alioli.



Oltre alle bombas è comunque possibile fare un tour completo nell'universo delle tapas: pimientos de Padrón fritos (simili ai friarielli campani), aceitunas con naranja y limón (olive con arancia e limone), calamares, mejillones a la marinera (cozze con sugo di pomodoro), pan con tomate (simile alla bruschetta al pomodoro nostrana) e tante tante altre cose ancora. Le porzioni sono abbondanti ed il prezzo di ogni tapas varia tra 4€ e 10-11€, a seconda del piatto. Con del vino tinto della casa si arriva, quindi, a una spesa complessiva di circa 20-25€ a testa, avendo mangiato molto pesce ed uscendo quindi con la pancia veramente piena e la faccia soddisfatta e appagata.



La Bombeta

Maquinista 3, Barceloneta

Barcelona

Telefono: 93-319-94-45




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